martedì 11 marzo 2014

la speranza


spostare lo spavento ai margini del pensiero
per lasciarle uno spazio che
lei
donna ambigua e sorridente
sempre
nei giorni della tempesta o
della secca
arriva 
per avvolgere le paure
per accarezzare le dolenti ferite aperte

sono le madri di quel dolore che si sente
che preme
che fa delle ossa
poltiglia

è così che l’incauta domanda attende e lascia la fine compiersi
come l’acqua scende dalla roggia alla valle

gli eventi accadono e lei
dona la mano

domani altri saranno al solito bivio
aspetteranno gli occhi dolci
la voce del flauto
quella mano che
chiude ogni evento
lasciando l’inevitabile giudizio della vita
alla vita

giordan