domenica 12 aprile 2009

per non dimenticare

per non dimenticare, per non lasciare nel baule la storia.
In questa giornata del pesah, "passare oltre", voglio ricordare un uomo che il terzo giorno non è resuscitato ma, ha cambiato il corso della storia in America Latina. Un processo lungo che ha visto ancora l'ombra dei dittatori. Oggi, dopo quarantadue anni, ancora si parla di lui, ancora la sua immagine è simbolo di riscatto. Non pensiamo in questo frangente da occidentali, non identifichiamoci con i nostri strumenti ideologici altrimenti per alcuni, l'immagine è icona e per altri, l'incarnazione del diavolo. Pensiamo ad un medico dai grandi ideali, pensiamo ad un ragazzo dal grande cuore, pensiamo ad un guerrigliero che, certamente, può aver commesso degli errori ma non dettati dall'arroganza, dalla sete di potere o dalla smania del mitismo. il Che, era soprattutto un uomo.


Quando resistere è la parola d'ordine degli ultimi
o si sta combattendo in una rivoluzione o
si è alle porte di una guerra civile



Dobbiamo riflettere su nostro futuro, dobbiamo capire e riconoscere la differenza, fra ingiuistizia e ugualianza che non è, quest'ultima, parallellismo sociale ma la base del rispetto reciproco di un popolo.


Giordan

2 commenti:

upupa ha detto...

il Che, era soprattutto un uomo........e che uomo!
A differenza di chi usa il potere solo per il suo tornaconto!!!!!!

giordan ha detto...

concordo upupa, è per questo che ho voluto ricordarlo nel bel mezzo della pasqua. Anche il Che è stato un martire dell'inciviltà e del potere.