domenica 15 marzo 2009

L'ALBERO DI VINCENT


Ci sono cose, nella vita, che non sempre si riesce a comprendere.

non ho voce per parlarti
attendo nella fredda mia nudità
l'inverno

g.m.

..."o relique, che foste così dolci finche
lo permettevano i Fati e un Dio: ora accogliete quest'anima,
scioglietemi da tutti i miei tormenti. ..."

"canto quarto dell'Eneide (il suicidio di Didone)"

l'albero di Vincent

adesso
alla finestra
guardo lontano spegnere il giorno
alberi scuotono le cime e ...
additano
l'ultimo volo degli uccelli
agli uccelli

non conoscevo la strada oltre il muro e con te, spesso, ho condiviso fragilità e paure

che senso può avere il tempo per un uomo andato in un corso d'acqua

lo zaino verde di un padre al chiodo
vent'anni nelle tasche e
un berretto di domande sulla testa

fuori la neve era alta ricordi?
imbrattata
il profumo di caffè saturava la stanza

Isabell...i suoi occhi chiari...
s'interponeva al foglio che
invano
cercavo di scolpire
tra gli affreschi del soffitto
il brusio delle serve
ma nella stanza imperversava il vuoto

non avevi
la chiave tra le dita e
le tue mani ti portarono altrove

non c'è riscatto non c'è remissione dei peccati...

dall'altra stanza
risate calde
scocciavano l'aria
appannando
piccoli vetri di cucina

sono ricordi lontani che affiorano dalle rughe dei miei occhiali

...questa civiltà coinvolta fino alle pieghe di reminescenze medievali...

Giovanni camminava tra il grano futuro e i filari di salici acerbi
pensava a sua madre che...
non pensa ma
gira la polenta e canta sommessa
l'ultima sentita
alla radio la domenica prima
dopo la messa

...controllo politico controllo sociale...

sono certo che cambierà domani
un giorno non può ripetersi
anche quando sembra uguale
è diverso

non ha padroni
non ha regole
nasce e muore
nessuno lo può fermare
come l'uomo

i biglietti li tengo in borsa
non rinuncio alle idee
alle voci che eccitano la coscienza
io
solo
vado e non telefono

...incenso tra omelie e riti funebri il vagito nazzareno è l'inno della spenta rivoluzione sulla croce...

le nove
nove persone attendono con il giornale
con un bambino o
un cane
il treno

bisticciano

le notizie
le domande
la smania di pisciare ad ogni palo

lo stesso metro
le stesse parole senza distinzione

aspetto
spero prendano il successivo
soffro per i cani
per i figli dei cani
trattati da cani
confusi
nelle pagine dei giornali
tra l'indifferenza
il denaro
il furbismo
la play station e...
lo sport

stronzi!
salgo...

...il ricordo strappa a morsi
dai miserabili di questo mondo
le preghiere tra le panche delle chiese scappano gridate...

ridonda adesso
eterea
la giunzione della rotaia nello stomaco

scialbo ma apocalittico
è questo andar via
perchè vedrai
non telefono

ho creduto nel tempo
nella maturazione
nella capacità di accettazione
senza considerare la possibile consapevolezza che
IDRANTE
gli anni mi hanno dato inondandomi

...agli sfarzosi porporati re e rei di inquisizioni sanguinarie un tempo e cerebrali ora -


là adesso vivrei lo spaesamento
la tortura mentale
...
abbandono
sete

voglia di amare e...
repressa passione
padre

senza coscienza

violenza mattutina di un generale senza mostrine

che senso può avere il tempo per un uomo andato in un corso d'acqua

il giorno schiude il suo mattino
tra i sospiri del prunus

la tazza che fuma
caffè
giro il cucchiaio
vortici e...
la vita
è sciabordio timido
dissolve a velocità variabile
nel mare

Giovanni tornerà
nel tempo in cui il grano sarà alto
i salici frondosi
e ad essi appesi
pendolini confusionari
tarme e zanzare
MANGIARE

che senso può avere il tempo per un uomo andato in un corso d'acqua

intanto selva estesa s'apre
sputata a tratti intermittenti da un fumo di treno fuori e
dentro ai polmoni boccheggianti il respiro
al fianco del finestrino
teso
con lo sguardo curioso
perso
in un morto amore
in un passato andato da poco senza rispetto per chi resta
FORESTA

che senso può avere il tempo per un uomo andato in un corso d'acqua

scendo senza borsa
non serve
l'ho portata ma non serve
dentro
la rubrica con i numeri di tutti anche del barbiere
tanto non telefono

penso ancora alle lunghe giornate umide e calde d'estate
ai silenzi rotti
dai soli brusii idioti del solito dire
io che non so e devo capire
dove ristagna il marcio
tra i banchi e le penne
le pene
e le grida di un padre
per il tempo perso
vederci piegati sui libri
fermi e muti
senza una chiave in mano


che senso può avere il tempo per un uomo andato in un corso d'acqua

in loro pulsa il deserto
e non sarebbe poi male se fosse vero
l'aridità
è la casa da cui scappo anche se ti ho perso
se vi ho perso
ho comunque vinto il cammino fuori
col treno
che senso può avere il tempo per un uomo andato in un corso d'acqua

ma tu non hai voluto partire
sono venuti a cercarti nei campi
tra i filari di salici
ho gridato il tuo nome
ma non hai risposto

manca poco al mare adesso
perchè dovrei fermare il tuo andare

che senso può avere il tempo per un uomo andato in un corso d'acqua

non arresta al moto
avanza
verso un infinito libero perchè nessuno può fermare il tempo
il giorno
che ogni giorno cambia e non è uguale
come l'uomo

NON C'E' RISCATTO
NON C'E' REMISSIONE DEI PECCATI
PER QUESTA CIVILTA' COINVOLTA FINO ALLE PIEGHE
DI REMINESCENZE MEDIEVALI
DI CONTROLLO POLITICO SOCIALE DOVE
L'INCENSO VAGA
TRA OMELIE E RITI FUNEBRI

IL VAGITO NAZZARENO E'
L'INNO DELLA SPENTA RIVOLUZIONE SULLA CROCE

IL RICORDO STRAPPA A MORSI
DAI MISERABILI DI QUESTO MONDO
LE PREGHIERE TRA LE PANCHE DELLE CHIESE
GRIDATE
A SFARZOSI PORPORATI
RE E REI
DI INQUISIZIONI SANGUINARIE UN TEMPO
E CEREBRALI ORA
















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