sabato 31 gennaio 2009

l'indifferenza dell'Europa















Ebbene,
siamo di fronte ad un altro grande esempio della demenza umana, un altro elemento dimostrativo dell’ incoscienza, dell’immaturità ma soprattutto, dell’ involuzione della specie, in coloro che si ritengono migliori di altri, semplicemente in funzione alla posizione geografica o al p.i.l. raggiunto. La critica non è rivolta solamente alle schiere del potere che oramai hanno dimostrato, per chi ha un briciolo di capacità intellettiva, il loro intento sul mondo dei miserabili ma a tutta la massa sorda e indifferente, che guarda con distacco la morte imposta a popoli innocenti per mano di paesi economicamente e militarmente più potenti (nell’ignorata attesa che la mano del potere, faccia il giro del pianeta senza risparmiare nessuno).
L’agglomerato umano occidentale, generalmente, è più intento al proprio orticello che hai problemi collettivi del resto, anche quando costruiscono una base da guerra a pochi metri da casa (vedi il Dal Molin), per alcuni non è un dramma anzi, è una fonte di reddito. Ciò che conta, è l’erbetta del proprio giardino anche se fuori, gli altri crepano. Le frasi consolidate di giustificazione che sovente si sentono sono: “ -tanto non possiamo farci niente - è una lotta inutile, chi comanda ha sempre ragione - che senso ha protestare? Esporsi in prima persona o fare le manifestazioni in piazza? Così si passa automaticamente al torto e ci si mescola con i facinorosi - ecc. ecc”.
Queste affermazioni sono delle vere “bestialità”!
Il termine bestialità fra graffette, è meramente impiegato per convenzione comunicativa. Preciso che biologicamente, l’uso è scorretto in quanto, nel mondo che gli umani classificano come: “mondo animale o bestiale”, non esistono comportamenti assurdi e violenti come nella nostra specie.
Abbiamo visto l’america invadere l’Iraq, quell’america delle torture di Guantanamo, spalleggiata da un’europa che non ha preso posizioni concrete, contro l’assurda aggressione ma anzi si è schierata al loro fianco, con falsi eserciti di pace. Tutto questo, per l’opinione pubblica, serviva a privare delle armi di distruzione di massa Saddam (quali?), serviva per sedare nell’indotta guerra (non dimentichiamo, guerra innescata dall’occidente), un incessante e crescente terrorismo locale (o resistenza?), serviva per soddisfare un interesse umanitario, alla ristabilizzazione politica e sociale dei territori devastati dal conflitto (o per nascondere invece, il ruolo del topo che rosicchia quanto cade dal tavolo degli usa o degli inglesi, primi registi nel conflitto?).
Adesso agli occhi del mondo, ci sono le azioni barbariche di israele nei confronti della Palestina. Sono di una violenza inaudita e colpiscono principalmente i civili. Donne, Bambini, sono le persone che più pagano la violenza della guerra, una guerra che mostra fin da subito, scopi diversi da quelli annunciati dalla stampa mondiale. L’europa, ancora una volta, con il suo ruolo apparentemente critico, dimostra una non presa di posizione, un’accettazione alla pilato, su quanto sta accadendo.
Un europa, che si prodiga ad organizzare sedute straordinarie con i vari membri della comunità, per discutere il da farsi: ieri, per l’antica terra di Babilonia ed oggi, per la martoriata Palestina. Intanto, mentre blaterano, innocenti muoiono ogni secondo.
Poche sono le iniziative che nascono in occidente per denunciare quanto accade e ringraziamo quelle persone, una minoranza purtroppo, che hanno il coraggio e la tenacia di diffondere gli efferati crimini che le guerre dei nostri tempi provocano, perseguitando deboli popolazioni che incondizionatamente e senza possibilità di scelta, devono subire.
Dimentichiamo la storia, ignoriamo il passato e le sofferenze che molte genti hanno subito e per noi europei che abbiamo vissuto in casa le due guerre del 900, questo dimenticare, è da considerarsi un insulto a coloro che hanno dato la vita per la libertà. Abbiamo visto il genocidio degli armeni, quello dei curdi, la deportazione degli ebrei, le persecuzioni nei confronti degli zingari o altre minoranze etniche o culturali ma non abbiamo tratto insegnamento. Ora, un popolo perseguitato nel secondo conflitto mondiale, aggredisce in maniera estremamente violenta, lo stato sovrano della Palestina. Se anche una minoranza di persone sono contro israele e per certi aspetti hanno dimostrato di essere una minaccia, le azioni intraprese e la violenza usata, non sono giustificabili. israele dovrebbe farsi un esame di coscienza, sul modo in cui sta agendo e sul modo in cui si è insediato dal 1948 in poi su quelle terre. l’aggressività impiegata, non farà altro che aumentare il numero di coloro che si schierano con hammas, unico punto di riferimento e di lotta, del popolo palestinese. A volte viene da pensare, che questo evento, potrebbe rientrare in uno dei tanti piani di israele per giustificare il progetto di guerra, che nasconde l’occupazione totale della Palestina anche perché oramai, è solo questione di tempo, poco tempo.
Dobbiamo smetterla di giustificare lo stato ebraico egli non ha nessun diritto di agire in quel modo.
Le immagini di questi giorni, hanno mostrato in maniera eclatante, le responsabilità dell’esercito israeliano, degne di essere giudicate in un tribunale come quello dell’Aia (se la legge è veramente uguale per tutti). Un tribunale che dovrebbe giudicare, anche i crimini commessi dalle forze statunitensi in Iraq e a Guantanamo.
Ma l’eruropa sta a guardare mentre la massa imponente e volutamente impotente, vive aspettando Godot.
Vive tenendosi stretto uno status economico falso, precario, fondato nel debito indotto.
Ma il gioco è giunto alla fine, la fine di un percorso, radicato in un deformato sistema perverso, che ha mantenuto in vita un capitalismo sfrenato e corrotto.
Un capitalismo che adesso in ginocchio, attende la morte davanti al suo capezzale, o all’ultimo, scaglierà il colpo di reni sulla gente ancora ignara allungando i suoi tentacoli, sempre sulle terre dei più deboli per prosciugarne le risorse. Questo siamo noi oggi, nessuna differenza dalle crociate, dall’impero romano dall’ambiziosa impresa nazista di conquistare il mondo
Alcuni popoli sono carne da macello e altri, animali da allevamento sottoposti ad alimentazione forzata a pagamento (è chiaro che nella disgrazia, i secondi vivono meglio dei primi ma nessuno in questo gioco, e un popolo libero).
(le maiuscole non si sprecano sono un valore che si deve guadagnare)

giordano montanaro

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